RAV & Movember.
Novembre, si sa, è un mese strano per i rugbisti. Il campionato si ferma, la Nazionale gioca i suoi Test match, e noi del RAV ci ritroviamo con un calendario che sembra una settimana bianca: tanto allenamento, poche partite ufficiali.
Gli allenamenti non si sono mai fermati, anzi: il periodo di stop è stato una manna dal cielo per rimettere in piedi gli acciaccati e ridare fiato a chi aveva bisogno di tirare il fiato. E come tradizione vuole, quando non si gioca, si cerca compagnia: ecco allora le “partitelle condivise” con le società vicine. Prima il Badia, squadra di Serie A, che ci ha fatto sudare e riflettere, regalando ai coach Pogietta e Piva una bella fase di studio. Poi, proprio ieri, è arrivata la cadetta del Bassano: partita frizzante, ritmo alto, niente paura dell’avversario e tanta voglia di correre.
Sono spuntati fuori nuovi volti, alcuni hanno calcato il campo per la prima volta, e certe individualità hanno brillato come fari nella nebbia di novembre. Da segnalare anche l’arbitro dell’occasione, Leo dalla Pozza, che ha diretto con piglio il primo “short” tempo prima di essere simpaticamente “esautorato”. Insomma, una partita che ha lasciato il segno e che diventa un ottimo trampolino per la ripartenza del campionato.
La prima sfida ufficiale, domenica prossima, sarà la trasferta di Belluno: squadra retrocessa, ma con la bava alla bocca per risalire subito. Non sarà una passeggiata, ma di certo il RAV non si presenterà come agnello sacrificale. Anzi, andremo lì con tutte le carte in regola per giocarcela fino all’ultimo ruck. Per i nostri numerosi “supporters” ci sarà un autobus a disposizione.
Movember: baffi, birra e beneficenza
E poi c’è lui, il vero protagonista del mese: Movember. Un’iniziativa nata per sensibilizzare e raccogliere fondi contro il carcinoma della prostata e altre patologie maschili. La regola è semplice: baffi in crescita, sorrisi in mostra e tanta voglia di fare del bene.
Il RAV non poteva certo mancare: stasera, presso la Cub House, ci sarà una cena di raccolta fondi. Sarà l’occasione perfetta per unire il piacere della tavola con la solidarietà, tra brindisi, risate e qualche battuta goliardica sul baffo più folto, quello più ridicolo e quello più “hipster”.
Perché il rugby è questo: fatica in campo, amicizia fuori, e la capacità di trasformare anche un baffo in un simbolo di lotta e speranza.
Giuseppe AMURA